I ritiri anticipati, le corse alla nuova preparazione e i ritardi dei rientri, che cosa ha comportato lo stop per i Mondiali in Qatar 2022?
È stato il mondiale della finale più rocambolesca ed epica di sempre.
È stato il mondiale delle polemiche, delle sorprese e dei maxi-recuperi.
È stato il mondiale della consacrazione di Leo Messi, il 10 più forte di tutti i tempi.
È stato, senza dubbio, un mondiale particolare.
Il primo campionato del mondo giocato nel periodo che nel nostro Paese coincide con le festività natalizie, ha obbligato le 20 squadre della Serie A italiana (ma non solo) a sospendere il proprio campionato e lasciar partire alcuni dei loro giocatori più importanti a disposizione, alla volta del Qatar. Chiaramente, la scelta di far disputare la competizione a discapito del campionato, ha caratterizzato un fattore importante nella testa dei calciatori professionisti che, comprensibilmente, considerano il mondiale il torneo più prestigioso in assoluto, il più desiderato. La paura di uno stop a pochi giorni dalla partenza per il Qatar da un lato, la voglia di impressionare gli allenatori in vista delle convocazioni dall’altro, hanno infatti condizionato molto le giocate dei più grandi talenti prima dell’avvio del torneo. Allo stesso modo, alla luce di ciò che abbiamo visto in queste prime 2 giornate di riavvio del campionato, al rientro dalla pausa, possiamo focalizzare alcune osservazioni. Sicuramente, il mondiale, ha pesato sulla condizione fisica dei protagonisti, che hanno dato tutto nella coppa del mondo. Gli esempi più calzanti, ad esempio, sono quelli di Juventus ed Inter, che al ricominciare del campionato, hanno dovuto rinunciare rispettivamente a Dusan Vlahović e a Marcelo Brozović: talenti dall’importante peso-specifico per i loro club. Questa situazione, però, se si volesse approfondire un’analisi di maggiore dettaglio, mette anche in luce e premia la bravura degli staff tecnici, nella preparazione atletica. Una bravura che era lecito attendersi. Smaltire i carichi di lavoro accumulati nei ritiri e reintegrare al meglio gli elementi impegnati con le nazionali al rientro, ha rappresentato una missione complessa e avvincente per i preparatori atletici. Dopo i primi match dalla ripartenza del campionato, ad esempio, è bene fare un plauso proprio allo staff di Max Allegri, che nonostante abbia offerto alle nazionali più elementi di tutti i team del campionato italiano (ben nove), è ripartito con 2 convincenti vittorie di fila, condite da 2 clean sheet. Allo stesso tempo, questo “nuovo inizio” di Serie A, ha riacceso un’ancora più infiammata lotta per la salvezza, con tante squadre in pochi punti. Sampdoria, Hellas Verona, Spezia ed Empoli, hanno ripreso i loro impegni con un ritmo decisamente diverso, mettendo in evidenza un lavoro di preparazione tecnica ben strutturato, per nulla scontato, sopratutto dopo un avvio piuttosto turbolento. Anche per il Lecce, Baroni e colleghi, hanno svolto un’ottimo lavoro dal punto di vista atletico, tanto che, i giallorossi, hanno proseguito e rilanciato la striscia di risultati positivi, battendo per 2-1 la Lazio di Maurizio Sarri e conquistando un pareggio importante al “Picco” di La Spezia. Il margine di vantaggio sulla zona retrocessione, infatti, è addirittura aumentato di 1 punto rispetto al periodo antecedente alla sosta. Insomma, la lotta per non retrocedere, sembrerebbe manifestarsi molto più interessante di prima. Il Mondiale disputato in Qatar, inoltre, ha portato a riflettere anche su alcuni cambiamenti effettuabili in ambito arbitrale. Sebbene l’esperimento di istituire un “tempo effettivo”, recuperando qualsiasi tipo di perdita di tempo (anche le esultanze post-gol) con gli “extra-time”, non sia stata adottata dal nostro campionato, l’approdo del fuorigioco semi-automatico avverrà anche nella massima serie italiana. E attraverso questa implementazione di ulteriore tecnologia si potrà mirare a ottimizzare e ridurre i tempi decisionali in merito ad un possibile fuorigioco, (prevedendo un tempo massimo stimato in 20 secondi) oltre che a determinare con maggiore certezza l’eventuale offside. La tecnologia si supporta di 12 telecamere e traccia 50 fotogrammi al secondo, dunque 50 volte al secondo gli addetti sanno dove si trovano i giocatori. Le informazioni dei 29 punti raccolti (che contengono gli arti, inferiori e superiori, dei calciatori in campo, che possono causare l'irregolarità) vengono ricevute dal sistema, che elabora all’istante esattamente la posizione dei calciatori in ogni momento della sfida. Al pari dei giocatori, anche la palla è monitorata per 50 volte ogni secondo: in questo modo è possibile sapere dove si trovano le parti del corpo del calciatore e il pallone, così da valutare se si tratta di fuorigioco o meno. Insomma, quello qatarino, è stato un mondiale controverso, che ci lascia qualche dubbio accompagnato anche da alcuni spunti positivi. Elementi che, sicuramente, fanno della coppa del mondo 2022 la più singolare degli ultimi 20 anni.